Cos’è e come si calcola il Rendistato ovvero il rendimento dei titoli pubblici
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La Banca d’Italia pubblica il Rendistato, il rendimento medio ponderato di un paniere di titoli di Stato. L’indicatore è reso disponibile sia con riferimento al paniere nel suo complesso sia disaggregato per fasce di vita residua dei titoli. È inoltre reso disponibile anche il rendimento medio ponderato dei titoli zero coupon con vita residua inferiore all’anno.
La Banca d’Italia raccoglie ed elabora l’informazione finanziaria sull’attività del mercato secondario italiano dei titoli di Stato e delle obbligazioni, al fine di predisporre indicatori di redditività e parametri di riferimento utili sia agli operatori finanziari professionali, sia ai risparmiatori.
In particolare, la Banca d’Italia calcola giornalmente il rendimento effettivo a scadenza di un campione di titoli di Stato a tasso fisso quotati sul Mercato Obbligazionario Telematico (di seguito MOT). Il rendimento medio di tale campione viene denominato “Rendimento dei titoli pubblici” o “Rendistato”.
Paniere per il calcolo del Rendistato
Il paniere su cui si calcola il Rendistato è composto da tutti i Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) quotati sul MOT e aventi vita residua superiore ad un anno. Sono esclusi i BTP indicizzati all’inflazione dell’area euro.
I BTP sono titoli di Stato a medio-lungo termine a tasso fisso, emessi con cinque scadenze: 3, 5, 10, 15 e 30 anni. Gli interessi vengono corrisposti con cedola semestrale posticipata; il rimborso avviene alla pari in unica soluzione alla scadenza.
Il Tesoro effettua le emissioni dei BTP con il sistema dell’asta marginale sul prezzo, con meccanismo di esclusione delle domande presentate a prezzi particolarmente bassi. Si effettuano riaperture dell’emissione di uno stesso prestito attraverso aste di tranches successive. Sono inoltre previsti collocamenti supplementari riservati agli operatori specialisti in titoli di Stato, che vengono svolti successivamente alle aste ordinarie.
I BTP rappresentano il comparto più significativo dei titoli del debito pubblico italiano: al 31 dicembre 2006, infatti, essi rappresentavano circa il 64% dell’ammontare globale dei titoli di Stato in circolazione.
L’ammissione a quotazione sul MOT dei BTP avviene il giorno successivo all’emissione della prima tranche del prestito (D.M. 8 agosto 1996 n. 457).
Il paniere dei titoli dei quali vengono elaborati i rendimenti è aperto: vengono inseriti tutti i BTP emessi man mano che sono ammessi alla quotazione ufficiale; ne sono automaticamente esclusi quelli la cui vita residua scende al di sotto di un anno. La Banca d’Italia si riserva di escludere i prestiti scarsamente trattati o che presentino un’anomala fluttuazione dei corsi.
Il capitale in circolazione dei medesimi titoli, utilizzato per la ponderazione dei rendimenti ed espresso in euro dal 1° gennaio 1999, viene aggiornato anch’esso periodicamente: il suo importo viene aumentato nel giorno di regolamento dei titoli aggiudicati in asta (che di norma coincide con il secondo giorno lavorativo successivo a quello del collocamento);
analogamente, il capitale in circolazione dei prestiti oggetto di riacquisto da parte del Tesoro è aggiornato nel giorno di regolamento dell’operazione (di norma il terzo giorno lavorativo successivo a quello del riacquisto).
Modalità di elaborazione del Rendistato
L’elaborazione del “Rendistato” si basa sul calcolo, effettuato per ogni giorno di contrattazione del MOT, del rendimento effettivo a scadenza dei singoli titoli componenti il paniere. Il predetto rendimento è determinato sulla base dei prezzi del MOT, trasmessi alla Banca d’Italia da una società del Gruppo Sia, per via telematica e con periodicità giornaliera.
Il prezzo ufficiale del MOT è costituito dal prezzo medio ponderato dell’intera quantità dello strumento negoziata nel mercato durante la seduta, al netto della quantità scambiata mediante l’utilizzo della funzione di cross order (art. 4.4.9 del Regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.a.)
Il dato giornaliero del Rendistato è elaborato come media aritmetica ponderata dei rendimenti a scadenza di ogni prestito compreso nel relativo paniere; i pesi sono costituiti dal capitale in circolazione di ciascun prestito.
Il dato medio mensile del parametro è elaborato come media aritmetica semplice dei dati medi giornalieri.
Utilizzi del Rendistato
Il “Rendistato” è di frequente utilizzato dagli operatori di mercato come parametro di riferimento nei prestiti a indicizzazione finanziaria. È noto inoltre l’uso di tale indicatore nell’ambito di operazioni di interest rate swap ( es. scambio Rendistato contro Libor +/- spread).
Alcune disposizioni prevedono l’uso di detto parametro per talune operazioni di finanziamento. In particolare, l’utilizzo del Rendistato è previsto per:
- il calcolo del tasso di riferimento per le operazioni di credito agevolato (Delibera CICR 3 marzo 1994 e Decreto del Ministro del Tesoro 21 dicembre 1994);
- il calcolo della misura massima del tasso di interesse da applicare alle operazioni di mutuo a tasso variabile effettuate dagli enti locali regolate, in sostituzione del Rendiob (Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze n. 2631 del 13 gennaio 2005).
Modalità di diffusione dei dati del Rendistato
I dati giornalieri del Rendistato sono diffusi una volta a settimana (di norma il lunedì) tramite circuito Reuters (pagina BITR).
I dati mensili, oltre a essere indicati su circuito Reuters, sono resi noti al mercato mediante apposito comunicato stampa della Banca d’Italia, emesso, in genere, il 1° giorno lavorativo del mese successivo a quello a cui il dato si riferisce. I dati mensili sono inoltre oggetto di pubblicazione sul quotidiano “Il Sole 24 Ore”, sul “Supplemento al Bollettino Statistico della Banca d’Italia - Mercato Finanziario” e sul sito Internet dell’Istituto (www.bancaditalia.it).
Dal luglio 1998, essendo cessata la pubblicazione dei rendimenti netti da parte della Banca d’Italia, vengono divulgati solo i dati lordi del parametro.
Andamento del Rendistato 2022
No Url FoundIl Rendiob e precedenti criteri di calcolo del Rendistato
Fino al 31 dicembre 2004 l’Istituto ha elaborato e pubblicato anche il rendimento medio effettivo a scadenza di un paniere di obbligazioni bancarie quotate sul MOT, noto come “Rendiob”.
Il Rendiob rappresentava il rendimento medio ponderato di titoli emessi da istituti di credito mobiliare (paniere utilizzato fino al 1° ottobre 1995) ovvero di titoli con vita residua superiore all’anno ed emessi da banche quotate sul Mot (paniere utilizzato dal 1° ottobre 1995 al 31 dicembre 2004).
Fino al 1° ottobre 1995 erano inclusi nel paniere del Rendistato BTP e obbligazioni emesse da aziende autonome, enti pubblici ed enti territoriali, soggetti a imposta e con vita residua superiore ad un anno; successivamente il paniere è stato ristretto ai soli BTP con vita residua superiore ad un anno.
Dal giugno 1990 fino al maggio 1999, inoltre, appositi decreti del Ministro del Tesoro ne prevedevano l’utilizzo ai fini della determinazione del costo globale annuo massimo applicabile ai finanziamenti a favore degli enti locali, sia a tasso fisso sia a tasso variabile. Rimangono pertanto legati al Rendistato i contratti della specie stipulati in detto periodo.