Integra la fattispecie del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, sia sotto il profilo materiale che psicologico, la condotta degli amministratori di fatto di una società che fanno confluire su propri conti personali i ricavi della società, utilizzando tali somme non solo per il pagamento di fornitori ma anche per esigenze personali, facendole oggetto essendo di prelievi mediante emissione di assegni “a me medesimo”. Tale fattispecie delittuosa è infatti integrata dal dolo generico non occorrendo la finalità specifica di recare pregiudizio ai creditori, ma soltanto la consapevolezza di sottrarre risorse al patrimonio sociale, con potenziale danno alle ragioni dei creditori.
Cassazione penale, sez. V, 4 giugno 2012, n. 21485