Cassazione penale, sez. unite, 17 dicembre 2014, n. 52117
Furto nel supermercato: per le sezioni unite è solo tentativo se non si supera la vigilanza, non essendo conseguita l’effettiva disponibilità della refurtiva
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, risolvendo il contrasto insorto tra le Sezioni semplici, in materia di furto nel supermercato, hanno affermato che:
«Il monitoraggio nella attualità della azione furtiva avviata, esercitato sia mediante la diretta osservazione da parte della persona offesa – o dei dipendenti addetti alla sorveglianza, ovvero delle forze dell’ordine presenti in loco – sia mediante appositi apparati di rilevazione automatica del movimento della merce ed il conseguente intervento difensivo in continenti, impediscono la consumazione del delitto di furto che resta allo stadio del tentativo, non avendo l’agente conseguito, neppure momentaneamente, l’autonoma ed effettiva disponibilità della refurtiva, non ancora uscita dalla sfera di vigilanza e di controllo del soggetto passivo».
Due erano le posizioni contrastanti:
Da un lato quella propendente per la qualificazione della condotta nei termini di furto consumato posto che, nei casi in cui il responsabile supera la barriera delle casse, a nulla rileva che il fatto sia avvenuto sotto il costante controllo del personale addetto alla vigilanza.
Dall’altro lato la tesi secondo cui il furto è tentato atteso che, rispetto al momento della sottrazione, sarebbe l’effettivo impossessamento del bene a segnare il passaggio dal mero tentativo al delitto consumato, un possesso che non si realizza fintanto che la persona offesa abbia non perso il controllo della merce asportata.
Vedi anche: furto nel supermercato e superamento della barriera delle casse (Cassazione penale n. 1701/2014)
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Cassazione penale, sez. unite, 17 dicembre 2014, n. 52117