Con ordinanza n. 21286/2018 la Quarta Sezione penale ha rilevato un contrasto nella giurisprudenza di legittimità sulla questione relativa al trattamento sanzionatorio da applicare nel caso di una condotta interamente posta in essere sotto il vigore di una legge penale più favorevole determini un evento dannoso nella vigenza di una legge penale più sfavorevole al reo.
Nella fattispecie era accaduto che la condotta che cagionava la morte della persona offesa in un incidente stradale risaliva al 20 gennaio 2016 mentre il decesso interveniva il 28 agosto 2016. Nell’arco temporale intercorrente tra tali date entrava in vigore la Legge n. 41/2016 che introduceva nel nostro ordinamento il reato di omicidio stradale (art. 589-bis c.p.) ed il reato di lesioni personali stradali.
La questione di diritto quesito posta alle Sezioni Unite è stata dunque la seguente: «se, a fronte di una condotta interamente posta in essere sotto il vigore di una legge penale più favorevole e di un evento intervenuto nella vigenza di una legge penale più sfavorevole, debba trovare applicazioni il trattamento sanzionatorio vigente al momento della condotta ovvero quello vigente al momento dell’evento».
Le Sezioni Unite hanno avallato l’indirizzo giurisprudenziale prevalente sancendo il seguente principio di diritto:
«In tema di successione di leggi penali, a fronte di una condotta interamente posta in essere sotto il vigore di una legge penale più favorevole e di un evento intervenuto nella vigenza di una legge penale più sfavorevole, deve trovare applicazione la legge vigente al momento della condotta».
Cassazione Penale, sez. unite, 24 settembre 2018, n. 40986