Il controllo dinamico della velocità con dispostivi tipo lo Scout speed richiede la segnalazione preventiva a norma dell’art. 142 del Codice della Strada
In tema di circolazione stradale, l’art. 3 del Decreto del Ministro dei trasporti 15 agosto 2007 [«Attuazione dell’articolo 3, comma 1, lettera b) del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, recante disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione»], nell’escludere, all’articolo 3, l’obbligo di presegnalazione «per i dispositivi di rilevamento della velocità installati a bordo di veicoli per la misura della velocità in maniera dinamica, ovvero “ad inseguimento”» (quale lo Scout Speed), si pone in contrasto con l’art. 142, comma 6-bis, del d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 («Nuovo codice della strada»).
In particolare l’art. 142 c.d.s. stabilisce, al comma 6-bis, che “Le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi conformemente alle norme stabilite nel regolamento di esecuzione del presente codice. Le modalità di impiego sono stabilite con decreto del Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’interno”.
Atteso il contrasto tra quanto disposto dall’art. 3 del DM 15 agosto 2007, che non prevede la preventiva segnalazione per i dispositivi ad inseguimento, e quanto disposto dall’art. 142 C.d.S., che invece prevede espressamente che le apparecchiature di rilevamento velocità debbano comunque essere previamente segnalate - e non prevede né consente deroghe a tale principio - ne deriva che il citato decreto, nella parte in cui esclude la segnalazione, debba essere disapplicato.
Ed infatti il Codice della Strada, in quanto legge ordinaria dello Stato, è fonte di rango superiore e non può essere derogata da una di rango inferiore e secondario come quella emanata con il decreto ministeriale sicché ove si manifesti un contrasto fra le previsioni della legge e quelle del decreto ministeriale, è quest’ultimo che cede dovendo essere disapplicato dal giudice ordinario.