A partire dal prossimo 10 giugno 2019 aumenterà di circa 3 euro il costo per la spedizione degli Atti Giudiziari attraverso il servizio postale.
Poste Italiane s.p.a. ha comunicato che “in linea con le modifiche recentemente apportate alla Legge 890/1982 e con le Delibere attuative dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in tema di notifiche a mezzo del servizio postale, varieranno le condizioni di offerta del Servizio Atto Giudiziario”.
Alle vigenti tariffe dell’atto giudiziario sarà applicato un importo aggiuntivo forfettario (pari a 2,70€) per le spese relative alle Comunicazioni di Avvenuta Notifica (CAN) e di Avvenuto Deposito (CAD) eventualmente emesse ai sensi degli artt. 7 e 8 della legge 890/1982 e sinora addebitate al momento della restituzione dell’avviso di ricevimento cd. 23L.
L’importo forfettario di cui sopra è stato calcolato tenendo conto, su base nazionale, della effettiva incidenza percentuale di tali comunicazioni sull’insieme complessivo delle notifiche (applicata sulle vigenti tariffe previste per le comunicazioni connesse). In particolare, l’importo complessivo dovuto per la spedizione per gli invii fino a 20 grammi (comprensivo della quota forfettaria di CAN e CAD) varierà da € 6,80 a € 9,50.
In sostanza sarà forfettizzato il costo della CAN e CAD che invece prima era posto a carico del mittente (e riversato sull’utenza) soltanto a seguito dell’effettiva emissione dell’atto. Questo provoca un aumento di tutte le spedizioni di oltre il 30%, costo che sarà quindi a carico del trasgressore/obbligato solidale ed inserito nel Verbale.
Inoltre Poste ha dato facoltà al notificante di ricevere la cartolina di ritorno tramite la propria casella PEC anziché in forma cartacea come finora; un modo per economizzare i costi di distribuzione.