Ciclismo: per partecipare alle gare amatoriali obbligatoria la Bike Card (anche detta tassa sul sudore) emessa da FCI
La Federazione Ciclistica Italiana ha in essere una convenzione che prevede la reciprocità di partecipazione alle manifestazioni tra i propri tesserati cicloamatori e quelli di altri Enti di Promozione Sportiva come US ACLI, CSI, CSAIN, AICS, LIBERTAS, CSEN, ACSI e UISP che potranno regolarmente partecipare alle gare e alle manifestazioni amatoriali e cicloturistiche della FCI con la Bike Card .
Ogni atleta amatoriale che intende partecipare ad una competizione dovrà acquistare, tramite il proprio Ente, una Bike Card che gli consentirà di partecipare a tutti gli eventi organizzati.
La Bike Card non fornisce alcun servizio assicurativo e dovrà essere obbligatoriamente presentata alle manifestazioni unitamente alla tessera del relativo Ente di Promozione sportiva.
Le garanzie assicurative per gli infortuni e la responsabilità civile resteranno a carico dell’Ente che ha tesserato l’atleta soggetto o responsabile del sinistro.
Gli atleti sprovvisti della Bike Card non sono ammessi agli eventi organizzati da FCI, ACSI e UISP.
L’attività UCI – per effetto della convenzione sottoscritta con FCI – verrà garantita solo ai tesserati ACSI e UISP – se qualificati.
L’attivazione e l’acquisto della bike card avviene tramite il sito dedicato www.bike-card.it.
In altri termini il cicloamatoreoltre a doversi sottoporre a visita di idoneità medico sportiva, a dover pagare l’affiliazione all’ente di Promozione sportiva prescelto (parte della quota è obbligatoriamente finalizzata alla copertura assicurativa) dovrà sborsare una ulteriore somma per l’acquisto della Bike Card emessa dalla FCI.
Non sembra, almeno per il momento, che la Bike Card dia diritto a particolari servizi erogati dalla FCI o altri benefici diretti per il cicloamatore ma è certo solamente che la stessa sarà necessaria per partecipare alla garetta domenicale come alla più impegnativa gran fondo (gare che già prevedono il pagamento di un contributo economico, talvolta sostanzioso e prossimo anche a 100 euro). Per questo motivo la Bike Card è stata subito ribattezzata “tassa sul sudore”.
Con successivo comunicato apparso sul proprio sito internet la FCI ha reso noto che gli introiti derivanti dalla Bike Card saranno interamente reinvestiti per le seguenti finalità:
- Gestione unica della giustizia sportiva;
- Creazione e gestione di un database dell’elenco degli atleti autorizzati allo svolgimento delle manifestazioni che sarà messo a disposizione degli enti e degli organizzatori per semplificare il lavoro di segreteria in occasione dello svolgimento delle manifestazioni;
- Creazione e gestione di un elenco degli atleti inibiti a partecipare alle manifestazioni perché non etici;
- Creazione e gestione dell’elenco degli atleti ex agonisti;
- Eventuali residui saranno poi reinvestiti sul settore giovanile agonistico.