Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha presentato, il 1 marzo scorso, alle parti sociali, una bozza di documento contenente linee guida finalizzate a favorire la conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di famiglia, attraverso la modulazione e la flessibilità dell’orario di lavoro.
Ecco alcune delle novità:
– regimi di orario di lavoro modulati su base semestrale o annuale;
– impiego del telelavoro;
– orari flessibili nei primi tre anni di vita del bambino;
– trasformazione temporanea del rapporto di lavoro dal tempo pieno a quello parziale per i primi cinque anni di vita del bambino;
– possibilità di concordare, nal caso di gravi infermità di un familiare, diverse modalità di espletamento temporaneo dell’attività lavorativa;
– impegno ad assegnare la lavoratrice che rientri dalla maternità a mansioni che non vanifichino la professionalità e l’esperienza acquisite;
– concessione di permessi non retribuiti al dipendente in caso di malattia del figlio entro i primi otto anni di vita;
– istituzione e possibilità di ricorso alla banca delle ore;
– asili nido aziendali; possibilità di usufruire di orario di lavoro concentrato, inteso come orario continuato dei propri turni giornalieri;
– istituzione di buoni-lavoro per lo svolgimento, da parte di terzi, di prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio per attività domestiche.
Il 7 marzo è stato siglata, al Ministero del lavoro, da tutte le parti sociali, un avviso comune sulle misure a sostegno delle politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro, con l’obiettivo primario di sostenere la crescita dell’occupazione femminile.
Articolo tratto da: Ministero del Lavoro e delle politiche sociali