L’Autorità Nazionale per la Concorrenza ed il Mercato (AGCM) con un comunicato pubblicato sul proprio sito rende noto di aver aperto un’istruttoria nei confronti della società Enel Distribuzione S.p.A. e della capogruppo Enel S.p.A. per accertare eventuali condotte abusive del gruppo Enel nel settore dei servizi di monitoraggio dei consumi elettrici (c.d. smart metering).
Il procedimento trae origine da una segnalazione all’Antitrust della società AEM Acotel Engineering and Manufacturing S.p.A., di alcune condotte poste in essere dalla società Enel Distribuzione S.p.A. nel settore della rilevazione avanzata e messa a disposizione dei propri dati di consumo elettrico ai clienti finali (c.d. smart.metering), in presunta violazione della normativa antitrust e paventando l’ipotesi di un abuso di posizione dominante da parte di Enel che sarebbe stato attuato, in violazione dell’articolo 102 TFUE, che avrebbe ostacolato con varie modalità l’operatività di una società concorrente in questo settore e minacciando il pieno sviluppo concorrenziale di tali servizi innovativi.
I servizi di smart.metering elettrico si distinguono dai tradizionali servizi di misura offerti a fini di fatturazione in quanto consistono nella rilevazione dei dati di consumo, informazioni di proprietà dell’utente stesso, con una frequenza elevata (quantomeno oraria) e nella loro messa a disposizione del cliente medesimo, in genere previo invio ad una piattaforma centralizzata nella quale i dati possono essere opportunamente rielaborati.
In questo senso, la direttiva europea sull’efficienza energetica (n. 2012/27/UE) definisce uno «smart.metering system» come un «sistema elettronico in grado di misurare il consumo di energia, fornendo maggiori informazioni rispetto ad un dispositivo convenzionale, e di trasmettere e ricevere dati utilizzando una forma di comunicazione elettronica».
Da queste rielaborazioni l’utente può in primo luogo ricavare informazioni utili per adeguare le proprie modalità di consumo e improntarle ad una maggiore efficienza, ad esempio attraverso una migliore gestione delle apparecchiature che consumano elettricità. In secondo luogo, l’utente può lasciare che il proprio dato di consumo sia utilizzato da soggetti terzi, che organizzino per lui ad esempio dei sistemi automatizzati di programmazione dell’utilizzo dei suoi apparecchi (c.d. domotica).
Vale sul punto osservare che il sistema di misura ad oggi presente in Italia è basato su contatori elettronici di prima generazione che non presentano le caratteristiche di separazione delle risorse di comunicazione, interoperabilità con dispositivi di terze parti e multi-canalità che saranno disponibili solo a seguito della sostituzione dell’attuale parco contatori con quelli c.d. di seconda generazione.
Ne deriva che nel breve e medio periodo, per l’estrazione di dati di consumo in tempo reale e di maggiore granularità rispetto alle misure utilizzate per la telegestione e il conseguente sviluppo dei connessi servizi di smart.metering elettrico, appare indispensabile l’utilizzo di soluzioni tecnologiche/dispositivi specifici ulteriori rispetto agli attuali misuratori; in particolare, al momento, e fino alla effettiva sostituzione dell’attuale parco contatori, l’input essenziale per la definizione di un’offerta al pubblico di servizi di monitoraggio dei consumi elettrici, costituito dal dato di consumo del cliente finale, può essere ottenuto unicamente mediante meccanismi di rilevazione del led in virtù di un accoppiamento ottico del contatore, oppure mediante l’utilizzo di tecnologia proprietaria del distributore.
Secondo quanto riportato dal segnalante, «Enel Distribuzione avrebbe, a partire dall’autunno del 2014, ostacolato Acotel nella propria attività di offerta al pubblico di servizi di monitoraggio dei consumi elettrici, in primo luogo attraverso episodi di rimozione coatta dei dispositivi GPM per lo smart.metering di Acotel dai contatori di energia elettrica installati presso i clienti finali, in alcune aree nelle quali Enel è distributore concessionario». In particolare, Acotel riporta decine di episodi di rimozione noti alla società, e afferma che detto fenomeno risulta tuttora perdurante (le ultime segnalazioni ad Acotel da parte di alcuni clienti finali risalgono al mese di novembre u.s.).
Per accertare queste circostanze, nella giornata del 10 dicembre, i funzionari dell’Agcm hanno eseguito una serie di ispezioni nelle sedi delle società interessate, parti del procedimento, nonché delle società collegate Enel Energia ed Enel Italia, ritenute in possesso di elementi utili ai fini dell’accertamento, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust e del Nucleo frodi tecnologiche della Guardia di Finanza.
Articolo tratto da: AGCM Autorità Garante Concorrenza e Mercato