Contraffazione farmaceutica: il Report dell’OCSE sui traffici illeciti e l’importanza della cooperazione internazionale e della condivisione delle informazioni
Contribuire a rafforzare le politiche volte a ridurre i traffici illeciti di farmaci, sigarette, alcol, stupefacenti e armi attraverso solide collaborazioni tra Governi, imprese e società civili: è questo l’obiettivo del report “Illicit Trade: Converging Criminal Networks”, rilasciato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dedicato all’analisi dei mercati illegali che costituiscono vere e proprie zone d’ombra dell’economia globale operanti attraverso la convergenza di reti criminali transnazionali e causa di gravi rischi per la sicurezza e la salute dei cittadini.
Il report analizza anche il fenomeno dei medicinali contraffatti, le sue dimensioni e le sue conseguenze, e i casi di furti di farmaci ricollegabili alla malavita avvenuti negli ospedali italiani.
Il Pharmaceutical Security Institute, partner di AIFA in Fakeshare citato dall’OCSE, afferma che il 32% dei farmaci contraffatti non contiene principio attivo, il 20% ne contiene quantità non corrette, il 21.4% è composto da ingredienti sbagliati, il 15.6% ha corrette quantità di principi attivi ma un packaging falso, l’8.5% contiene alti livelli di impurità e contaminanti.
Dal rapporto appare chiaro come lo strumento più diffuso per vendere e comprare questi prodotti sia Internet e che il fenomeno determini anche perdite di guadagni per le aziende farmaceutiche, che si trovano pertanto a dover investire sempre più risorse per le misure di sicurezza.
Articolo tratto da: AIFA Agenzia Italiana del Farmaco