Il Ministro dello Sviluppo Economico ha firmato il
decreto che definisce il nuovo regime di sostegno per la cogenerazione
ad alto rendimento, in attuazione dell’articolo 30 della legge 99/09.
Il metodo di calcolo dell’incentivo è omogeneo per tutti gli impianti
ed è commisurato all’effettivo risparmio di energia primaria, che viene
definito secondo i nuovi criteri selettivi introdotti dalla direttiva
comunitaria 2004/8/CE, applicabili dal 1° gennaio 2011.
L’incentivo
si basa sul sistema dei Certificati Bianchi, che vengono riconosciuti
per un periodo di 10 anni per gli impianti di produzione e di 15 anni
per gli impianti abbinati al teleriscaldamento. Al valore base del
Certificato Bianco è inoltre applicato un coefficiente (K),
differenziato per cinque scaglioni di potenza, per tener conto dei
diversi rendimenti medi degli impianti e delle potenzialità di sviluppo
della piccola e media cogenerazione.
La misura è cumulabile solo
con fondi di garanzia, detassazione e altri contributi in conto
capitale, dunque è sostitutivo dell’attuale Certificato Bianco.
La gestione della misura è affidata al GSE,
cui l’operatore si rivolgerà per richiedere la qualificazione come CAR
(Cogenerazione ad alto rendimento) e che annualmente riconoscerà
all’operatore stesso un incentivo corrispondente agli effettivi risparmi
di energia primaria conseguiti e misurati.
Norme specifiche sono
infine previste per definire gli incentivi anche per i rifacimenti di
impianti esistenti e per gli impianti entrati in esercizio dopo il 1°
aprile 1999 e prima del d.lgs. 20/07, cui spetta un corrispettivo pari
al 30% degli incentivi previsti per i nuovi impianti per un periodo di
cinque anni, secondo il recente decreto legislativo 28/2011 sulle
energie rinnovabili.
La cogenerazione ad alto rendimento è
diffusa soprattutto in settori industriali ad alto consumo di energia
termica e nel settore dei servizi annessi a reti di teleriscaldamento
urbano.
Il nuovo regime di sostegno può assicurare un ulteriore
sviluppo di questa tecnologia, conseguendo non solo nuovi obiettivi in
termini di risparmio energetico, ma anche significative ricadute
positive sui settori industriali che consumano l’energia termica e
l’energia elettrica prodotta nel proprio ciclo di lavorazione,
abbattendo direttamente il costo dell’energia.
Articolo tratto da: Ministero Sviluppo Economico