È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 257 del 3 novembre 2016 il decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 29 settembre 2016, n. 200 recante il regolamento recante la disciplina per la consultazione della popolazione sui Piani di Emergenza Esterna (PEE). Tale regolamento sostituisce l’allegato G al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105.
Cosa è il PPE – Piano di Emergenza Esterno
Il Piano di Emergenza Esterna (PEE) è un piano di protezione civile che organizza, con procedure condivise con le altre amministrazioni pubbliche e private locali, le risorse disponibili sul territorio per ridurre o mitigare gli effetti dannosi di un incidente industriale sulle aree esterne al perimetro di uno stabilimento industriale a rischio di incidente rilevante.
Il piano stabilisce inoltre i messaggi di emergenza da far eseguire ai sistemi di allarme, affinché la popolazione possa assumere le adeguate norme comportamentali, preventivamente, indicate dal Comune.
Il compito fondamentale del PEE rimane principalmente quello dell’individuazione sul territorio circostante lo stabilimento, delle zone a rischio di incidente rilevante. Per ciascuna zona il PEE imposta la diversa risposta di protezione civile: gli effetti di ciascuno scenario di evento sul territorio variano a seconda della minore o maggiore distanza dal punto di origine dell’incidente. Le zone a rischio hanno una loro denominazione che caratterizza anche gli effetti diversi che si possono manifestare e possono essere classificate in:
- Zona di massima esposizione (o di sicuro impatto)
rappresenta la zona immediatamente adiacente allo stabilimento ed è generalmente caratterizzata da effetti sanitari gravi, irreversibili. - Zona di danno
rappresenta una zona dove le conseguenze dell’incidente sono ancora gravi, in particolare per alcune categorie di persone (bambini, anziani, malati, donne in gravidanza, ecc.). - Zona di attenzione
rappresenta la zona più esterna all’incidente ed è caratterizzata da effetti generalmente non gravi.
Il PEE è un efficace strumento di prevenzione che permette di:
- controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzare gli effetti e limitare i danni per l’uomo, l’ambiente e per i beni;
- attivare le procedure necessarie in caso di incidenti rilevanti, in particolare mediante la cooperazione rafforzata negli interventi di soccorso con l’organizzazione di Protezione civile;
- informare la popolazione;
- provvedere al ripristino e al disinquinamento dell’ambiente dopo un incidente rilevante.
Il PEE è costituito da tre parti:
- una parte relativa alle attività che svolge l’azienda e ai possibili eventi incidentali che può generare;
- una parte relativa agli scenari cui gli incidenti possono dare luogo, con l’individuazione delle zone di danno (danni letali, danni non reversibili e danni reversibili) e della presenza di elementi vulnerabili all’interno delle stesse (scuole, asili, ospedali, strade, corsi d’acqua, ecc);
- una parte relativa al modello organizzativo di intervento, che stabilisce le procedure da seguire, il sistema di allarme e il flusso della comunicazione di emergenza, nonché la gestione della fase di post-emergenza.
La normativa vigente prevede che il Prefetto, d’intesa d’intesa con il comune o con i comuni interessati, previa consultazione della popolazione per mezzo di assemblee pubbliche, sondaggi, questionari o altre modalità idonee, compreso l’utilizzo di mezzi informatici e telematici, elabori un PEE per ognuna delle aziende a rischio d’incidente rilevante.
Il Piano è elaborato attraverso la cooperazione delle istituzioni che devono intervenire, ciascuna per il proprio compito, in caso di emergenza: la Regione e l’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente); i Vigili del fuoco (incendi); il 118 (sanità); il comune con la Polizia locale (popolazione e territorio); la Provincia (sistemi di collegamento).
Il Prefetto coordina i lavori dei tavoli interistituzionali, mettendo in rete le competenze necessarie per arginare possibili casi di emergenza.
Il Piano deve essere aggiornato ogni tre anni tenendo conto di cambiamenti avvenuti negli stabilimenti e nei servizi di emergenza, dei processi tecnici e delle nuove conoscenze in merito alle misure da adottare in caso di incidente rilevante.
Il Dipartimento di Protezione Civile ha il compito di vigilare sulla corretta attivazione dei PEE in caso di incidente e di verificare che i piani vengano validati attraverso esercitazioni che coinvolgano tutti i soggetti interessati e della popolazione.