L’ISEE – indicatore della situazione economica equivalente – è, secondo la definizione del DPCM 159/2013 “lo strumento di valutazione, attraverso criteri unificati, della situazione economica di coloro che richiedono prestazioni sociali agevolate”. Si tratta di uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie avuto conto di reddito, patrimonio mobiliare, patrimonio immobiliare e delle caratteristiche del nucleo familiare (per numerosità e tipologia).
La finalità è quella di individuare quindi criteri unificati di valutazione della situazione economica che devono essere prodotte a quegli enti, da parte dei soggetti che richiedano prestazioni o servizi sociali o assistenziali non destinati alla generalità dei soggetti o comunque collegati nella misura o nel costo a determinate situazioni economiche.La produzione della situazione avviene tramite la presentazione di una dichiarazione sostitutiva unica.
Riforma dell’ISEE: maggiore equità, meno burocrazia e più controlli
Nel corso del Consiglio dei Ministri del 27 novembre 2013 il Presidente e il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali hanno annunciato l’approvazione di una riforma dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), effettivamente adottata con il DPCM 5 dicembre 2013, n. 159.
Per valutare in modo completo la condizione economica delle famiglie, con l’ISEE riformato saranno incrociate le diverse Banche Dati fiscali e contributive, ridotte le aree dell’autodichiarazione, saranno integrati dati e prestazioni a livello nazionale e locale.
Inoltre, la riforma prevede non solo una definizione più ampia del reddito ed un maggior peso della situazione patrimoniale, ma anche una forte attenzione alle famiglie più numerose e alle diverse condizioni di disabilità.
Le principali novità della riforma:
- vengono considerate tutte le forme di reddito, comprese quelle fiscalmente esenti;
- migliora la capacità selettiva dando un peso più adeguato alla componente patrimoniale;
- considera le caratteristiche dei nuclei con carichi gravosi, come le famiglie con 3 o più figli e quelle con persone con disabilità;
- consente una differenziazione dell’indicatore in riferimento al tipo di prestazione richiesta;
- riduce l’area dell’autocertificazione, consentendo di rafforzare i controlli per ridurre le situazioni di accesso indebito alle prestazioni agevolate.
- è introdotta la possibilità di calcolare l’ISEE “corrente” in caso di variazioni del reddito corrente superiori al 25 %;
- vengono sottratti dalla nozione di reddito gli assegni di mantenimento, i redditi da lavoro dipendente (quota del 20% fino a un massimo di 3.000 euro), pensioni (quota del 20% fino a 1.000 euro), costo dell’abitazione (da 5.165 a 7.000 euro all’anno) e le spese effettuate da persone con disabilità o non autosufficienti;
- Vengono aumentate le franchigie per ogni figlio successivo al secondo (500 euro per la deduzione dell’affitto, 2.500 euro per la deduzione sulla prima casa, 1.000 euro per il patrimonio immobiliare).