Con 207 voti favorevoli, 27 contrari e un astenuto, il Senato nella seduta del 2 maggio ha approvato, con modificazioni, il ddl n. 3221 di conversione in legge del decreto-legge 24 marzo 2012, n. 29 (Disposizioni urgenti recanti integrazioni al decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, e al decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214), concernente disposizioni urgenti in tema di commissioni bancarie sulle aperture di credito.
Il provvedimento integra i due precedenti interventi legislativi indicati nella rubrica del decreto medesimo ed anch’essi a suo tempo emanati dal Governo tramite decretazione d’urgenza, correggendo in particolare la norma che considerava nulle tutte le clausole che prevedono commissioni sulle aperture di credito a favore delle banche contenuta nel decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27 (cosiddetto “decreto liberalizzazioni”).
A conclusione dell’esame in sede referente sono stati approvati importanti emendamenti che integrano la composizione e ampliano le funzioni dell’Osservatorio sull’erogazione del credito;estendendo il monitoraggio alle condizioni richieste dalle banche alle famiglie e alle imprese; prevedono la possibilità per i prefetti di segnalare anomalie all’arbitro finanziario; stabiliscono che gli sconfinamenti fino a 500 euro, di durata non superiore a sette giorni per trimestre, non sono soggetti a commissione.
In particolare, relativamente a tale ultimo punti, l’emendamento, già approvato dalla commissione Industria e ribadito dall’aula, stabilisce infatti che “le famiglie consumatrici titolari di conto corrente, nel caso di sconfinamenti pari o inferiori a 500 euro in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido, per un solo periodo, per ciascun trimestre bancario, non superiore alla durata di sette gironi consecutivi”.