Nel 2010 gli incidenti stradali che hanno causato lesioni a persone e in cui è stato coinvolto un ciclomotore o un motociclo sono stati 71.108, causando il decesso di 1.244 persone e il ferimento di 84.548.
Il 34% del totale degli incidenti stradali considerati vede coinvolto un veicolo a due ruote. Inoltre, una vittima della strada su tre perde la vita in un incidente in cui è stato coinvolto un motoveicolo.
Tra il 2006 e il 2010, gli incidenti stradali di questo tipo sono diminuiti del 18,6%. Anche il numero dei morti risulta in calo (-23%).
Sulle strade urbane si sono verificati ben 62.238 incidenti con il coivolgimento di un motoveicolo (87,5% del totale): essi hanno causato 73.826 feriti (87,3% del totale) e 655 morti (52,7% del totale).
L’indice di mortalità per i veicoli a due ruote sulle strade extraurbane è di 7,1 per 100 incidenti; sulle strade urbane, invece, è di 1,1 morti per 100 incidenti.
Rispetto al 2001, l’Italia ha registrato una diminuzione del numero di morti del 42% negli incidenti stradali, mentre il Libro Bianco dell’Unione europea prevedeva la riduzione della mortalità del 50% entro il 2010.
La riduzione registrata rispetto al 2001 risulta solamente del 19,2% se si considera il numero di morti in cui è stato coinvolto almeno un motorino.
Il maggior numero di incidenti dei veicoli a due ruote si è verificato, come negli altri anni, nel mese di luglio (9.326 in valore assoluto). L’indice di mortalità risulta, invece, più elevato nel mese di agosto (2,5 morti ogni 100 incidenti).
Il maggior numero di decessi avviene tra persone che hanno tra 30 e 44 anni. Una vittima su tre è un giovane adulto.
Nove vittime su 10 di incidenti mortali che coinvolgono veicoli a due ruote sono uomini.
In calo il numero di morti e feriti.
L’uso dei veicoli a due ruote come mezzo di trasporto alternativo all’automobile, più veloce ed economico per gli spostamenti, soprattutto nelle aree urbane, ha indotto l’Istat ad approfondire l’analisi dell’incidentalità che vede coinvolti questa tipologia di veicolo. Nel 2010 gli incidenti stradali rilevati in Italia in cui vi sono stati lesioni a persone ed è stato coinvolto un ciclomotore o un motociclo sono stati 71.108. Essi hanno causato il decesso di 1.244 persone e il ferimento di 84.548 persone. Rispetto al totale degli incidenti stradali che avvengono in Italia, il 34% di questi vede coinvolto un veicolo a due ruote. Una vittima su tre di incidente stradale mortale, perde la vita in circostanze in cui è stato coinvolto un motoveicolo.
Negli ultimi cinque anni il fenomeno dell’incidentalità dei veicoli a due ruote presenta una leggera flessione. Tra il 2006 e il 2010 gli incidenti stradali con il coinvolgimento di un motoveicolo che hanno causato lesioni a persone sono diminuiti del 18,6%: nello stesso quinquennio gli incidenti stradali nel complesso sono diminuiti in percentuale minore (-11,2%). In calo appare anche il numero dei morti in incidenti con un motoveicolo (-23%), ma in misura minore rispetto ai morti nel complesso degli incidenti (-27,9%). Anche la diminuzione del numero dei feriti coinvolti in un incidente con un motoveicolo (-17,4%) è più contenuta della flessione registrata per il totale dei feriti in incidenti stradali (-9,1%).
Nello stesso periodo l’indice di mortalità per gli incidenti con motoveicoli scende leggermente, da 1,8 a 1,7 morti per 100 incidenti.
I numerosi interventi legislativi in materia di sicurezza stradale, nonché l’adozione di nuove tecnologie volte al miglioramento della sicurezza dei veicoli e alla realizzazione di infrastrutture stradali più sicure, hanno permesso all’Italia di giungere a una riduzione della mortalità di tutti gli utenti della strada; riduzione che risulta tuttavia più contenuta nel caso degli incidenti con motoveicoli.
Nelle grandi città più della metà degli incidenti coinvolge un motoveicolo
Dall’analisi territoriale dell’incidentalità stradale emerge come, in alcune regioni in particolare, il fenomeno riguardi soprattutto i veicoli a due ruote. In Liguria il 58,5% degli incidenti coinvolge un veicolo a due ruote e il 56,0% degli individui deceduti è stato coinvolto in un sinistro con un motoveicolo. In Sicilia e nel Lazio gli incidenti che coinvolgono un motoveicolo sono il 42,5% e il 42,2% rispettivamente. Nella Provincia autonoma di Trento il 44,8% dei decessi riguarda persone coinvolte in un incidente con un motoveicolo.
In alcune regioni italiane come Basilicata, Molise e Piemonte il fenomeno degli incidenti sulle due ruote risulta più contenuto. In Calabria, Basilicata e Piemonte anche il numero di vittime coinvolte in sinistri con motoveicoli è molto inferiore al valore medio nazionale.
Analizzando l’indice di mortalità si nota come in Molise, Basilicata e Valle d’Aosta avvengano gli incidenti più gravi malgrado sia contenuto il numero di sinistri che coinvolgono veicoli a due ruote (il tasso di mortalità è, rispettivamente, di 6,0, 4,7 e 4,6 morti per 100). In Liguria e nel Lazio, dove si registrano molti incidenti sulle due ruote, l’indice di mortalità è invece molto contenuto (0,8 e 1,3 rispettivamente).
Più alta la mortalità ad agosto
Nel 2010 il maggior numero di incidenti dei veicoli a due ruote si è verificato a luglio (9.326 in valore assoluto). Anche per quanto riguarda il numero di morti, luglio è il mese in cui il valore risulta massimo: 194 in termini assoluti. L’indice di mortalità risulta, invece, più elevato in corrispondenza del mese di agosto (2,5 morti ogni 100 incidenti), il che si spiega con il maggior tasso di utilizzo dei veicoli a due ruote in occasione degli esodi estivi e con la maggiore circolazione sulle autostrade.
Il tasso di mortalità degli incidenti dove è stato coinvolto almeno un motoveicolo ha un andamento mensile simile a quello dei sinistri nel complesso, ma su valori assoluti più contenuti. Nei mesi estivi, da maggio ad agosto, l’indice di mortalità degli incidenti con motoveicoli è leggermente superiore a quello del totale, a causa del maggior utilizzo delle due ruote nei mesi più caldi. Durante gli altri mesi, da settembre ad aprile, l’indice di mortalità per le due ruote risulta sempre inferiore al livello rilevato nel complesso, pur facendo registrare un picco nel mese di dicembre.
L’utilizzo delle due ruote come mezzo alternativo all’auto risulta evidente anche dalla distribuzione mensile degli incidenti che vedono coinvolti i motoveicoli: l’uso di motoveicoli cresce nei periodi dell’anno caratterizzati da una luminosità maggiore, toccando i picchi di incidentalità nei mesi maggio-agosto, ove le giornate più lunghe e più calde favoriscono gli spostamenti in moto.
I dati evidenziano, ad ogni modo, un numero consistente di sinistri anche nei mesi invernali; ciò a dimostrazione del fatto che le due ruote rappresentano un mezzo alternativo all’auto durante tutto l’anno prevalentemente nelle tratte urbane.
Rischio incidenti mortali più elevato il sabato, la domenica e il mattino presto
Il giovedì e il venerdì sono i giorni della settimana in cui si concentra il maggior numero di incidenti (11.438 e 11.458 rispettivamente) e di feriti (13.322 e 13.394 rispettivamente), mentre il sabato presenta la frequenza più elevata per i decessi (247). L’indice di mortalità presenta il valore massimo (3,6 morti ogni 100 incidenti) la domenica, seguito dal sabato (2,6 morti ogni 100 incidenti).
Soltanto il sabato e la domenica l’indice di mortalità per i motoveicoli è superiore alla mortalità nel complesso, mentre negli altri giorni della settimana l’indice risulta sempre più basso.
Per quanto concerne la distribuzione di incidenti e feriti durante l’arco della giornata si registra un picco tra le 17 e le 19, quando si cumulano gli effetti dell’aumento della circolazione dovuto agli spostamenti dal luogo del lavoro verso l’abitazione con altri fattori, quali l’accumulo di stress da lavoro e la difficoltà di percezione visiva per la riduzione della luce naturale non ancora sostituita da quella artificiale.
L’indice di mortalità raggiunge valori molto elevati tra le 4 e le 6 della mattina. In questa fascia oraria la mortalità per incidenti con i veicoli a due ruote è superiore alla mortalità del totale degli incidenti.
Più incidenti mortali su veicoli a due ruote isolati
La maggior parte degli incidenti stradali in cui è coinvolto un veicolo a due ruote avviene tra due o più veicoli (80% dei casi). I restanti casi (20%) riguardano sinistri in cui è coinvolto un veicolo a due ruote isolato.
Nell’ambito degli incidenti tra veicoli, la tipologia più diffusa è lo scontro frontale laterale (40,8% dei casi), seguita dallo scontro laterale (18,1% dei casi). Tra i sinistri che riguardano veicoli isolati, la fuoriuscita rappresenta il caso più diffuso (7,7%). L’investimento di pedone rappresenta il 4,6% degli incidenti.
L’indice di mortalità mostra come gli incidenti che riguardano veicoli isolati siano più pericolosi di quelli tra veicoli, con un indice di mortalità pari a 2,7 morti per 100 rispetto a 1,5 morti per 100. Nello specifico, la tipologia di sinistro più pericolosa è l’urto con un ostacolo (5,3 morti ogni 100 incidenti), lo scontro frontale tra più veicoli (4,0 morti ogni 100 incidenti) e la fuoriuscita del motoveicolo isolato (3,0 morti ogni 100 incidenti).
Guida distratta e velocità troppo elevata principali cause di incidente
L’analisi delle circostanze accertate o presunte di causa di incidente che coinvolge almeno un motoveicolo mette in evidenza come, nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, la velocità troppo elevata e il mancato rispetto delle regole di precedenza sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata) (Prospetto 8). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 47,6% dei casi.
Con riferimento alla categoria di utenti della strada, per i veicoli a due ruote si nota una percentuale più alta di cause legate sia alla velocità troppo alta, soprattutto sulle strade extraurbane, sia al mancato rispetto delle regole di precedenza sulle strade urbane.
Analizzando il fenomeno per tipologia di motoveicolo si evidenzia come per i ciclomotori la terza causa sia il mancato rispetto delle regole di precedenza, con una percentuale molto elevata per i motocicli.
Per le loro caratteristiche di flessibilità nel traffico, gli ingombri ridotti e i consumi contenuti, i veicoli a due ruote sono una soluzione efficace per la mobilità urbana. Gli effetti benefici sono controbilanciati da una esposizione al rischio di incidente maggiore rispetto agli altri utenti della strada. In tutta Europa le statistiche dimostrano che una gran parte di incidenti in motoveicolo sono causati da errori umani. A questi si aggiungono fattori di rischio come le condizioni del fondo stradale, le condizioni meteorologiche e gli ostacoli.
Articolo tratto da: ISTAT Istituto nazionale di statistica