È stato introdotto nel codice penale il reato di traffico di organi prelevati da persona vivente (articolo 601-bis del Codice Penale).
«Chiunque, illecitamente, commercia, vende, acquista ovvero, in qualsiasi modo e a qualsiasi titolo, procura o tratta organi o parti di organi prelevati da persona vivente è punito con la reclusione da tre a dodici anni e con la multa da euro 50.000 ad euro 300.000. Se il fatto è commesso da persona che esercita una professione sanitaria, alla condanna consegue l’interdizione perpetua dall’esercizio della professione».
La neo introdotta fattispecie di reato è stata prevista in un quadro più ampio di revisione della disciplina sanzionatoria in materia di traffico di organi. La legge n. 236/2016 – in forza di cui è stato introdotto il succitato articolo del codice penale – modifica altresì la legge 1° aprile 1999, n. 91, in materia di traffico di organi destinati al trapianto, nonché alla legge 26 giugno 1967, n. 458, in materia di trapianto del rene tra persone viventi.
In particolare con la modifica dell’art. 22-bis della L. 91/1999 è stata inasprita la pena per la mediazione nella donazione di organi da vivente che passa dalla reclusione da tre a sei anni alla reclusione da tre a otto anni oltre alla multa da € 50.000 ad € 300.000.
È stato invece abrogato l’articolo 7 della legge 26 giugno 1967, n. 458. Tale norma prevedeva la reclusione da tre mesi ad un anno e la multa da lire 300.000 a lire 6.000.000 per la mediazione nella donazione di un rene. Stante il rinnovato quadro normativo, che prevede sanzioni non solo per il traffico di reni ma di qualsivoglia organo umano, è evidente che la permanenza di tale norma in seno all’ordinamento penale avrebbe determinato problemi interpretativi ed eventualmente – qualora non fosse stata ritenuta implicitamente abrogata – il traffico di reni sarebbe stato sanzionato in misura più lieve che quello di altri organi umani. Una problematica evitata in radice abrogando la norma di che trattasi
Tutte le nuovi previsioni normative entrano in vigore il 7 gennaio 2017.