Corte Costituzionale, 28 gennaio 2014, n. 15
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum abrogativo, avanzata da nove Consigli regionali (con l’Abruzzo capofila), inerente la riforma della geografia giudiziaria (cd. riforma Severino - Decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155), entrata in vigore il 13 settembre scorso ovvero il giorno successivo alla pubblicazione in G.U., che ha portato alla soppressione di circa mille uffici giudiziari minori. Durante l’udienza di oggi, tenutasi a porte chiuse e durata poco più di un’ora, le posizioni tra le due parti sono rimaste inconciliabili. Da un lato, i nove Consigli regionali (Puglia, Calabria, Basilicata, Friuli, Piemonte, Abruzzo, Liguria, Campania e Marche) che ritenevano necessaria la consultazione popolare per l’abrogazione della riforma dall’altro, l’Avvocatura dello Stato che, in rappresentanza del governo, ha sostenuto l’inammissibilità del quesito referendario e il rischio che con un’abrogazione della riforma si vada incontro ad un vuoto normativo.Consulta la tabella allegata al decreto contenente l’elenco degli uffici giudiziari soppressi.Clicca e scarica il testo integrale della sentenza ⇣
Corte Costituzionale, 28 gennaio 2014, n. 15