La maggioranza degli europei considera la discriminazione basata sull’età un problema crescente.
Secondo l’ultimo sondaggio UE sulla discriminazione, la recessione ha reso più diffusa tra gli europei l’impressione che l’età possa essere uno svantaggio sul mercato del lavoro.
Il 58% circa degli intervistati vede nella discriminazione basata sull’età un problema diffuso nel suo paese: un anno fa eravamo a quota 42%. Ancora più persone, e siamo al 64%, ritengono che i lavoratori europei dovranno affrontare ancora più spesso problemi di questo tipo in conseguenza della crisi economica.
Il sondaggio non indica però se l’età costituisca uno svantaggio soprattutto per i più giovani o per i più anziani. L’inchiesta sembra indicare che la maggiore importanza attribuita a questo fattore sia dovuta all’elevata disoccupazione giovanile, ma sottolinea anche che le persone oltre i 40 anni si lamentano più frequentemente della discriminazione basata sull’età.
Il sondaggio è stato effettuato a cavallo tra maggio e giugno, con la partecipazione di quasi 27 000 persone nei 27 Stati membri e nei 3 paesi candidati, ossia Croazia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia e Turchia. L’inchiesta ha tenuto conto di sei motivi di discriminazione: origine etnica, sesso, età, disabilità, orientamento sessuale e appartenenza religiosa.
I risultati mostrano una svolta anche per quanto riguarda la discriminazione verso le persone con disabilità: in un analogo sondaggio svoltosi l’anno scorso, la maggior parte degli intervistati aveva detto di considerarla un fenomeno raro, mentre ora la maggioranza la vede come un problema diffuso, e ritiene che con l’aumento della disoccupazione le cose peggioreranno ancora.
A fronte di questo, si osserva che il numero di coloro che hanno subito in prima persona una discriminazione di qualunque tipo nel corso dell’ultimo anno, indipendentemente dai motivi, è rimasto stabile a quota 16%.
La stessa conclusione emerge guardando ai motivi di discriminazione. Ad esempio, le esperienze concrete di discriminazione basata sull’età o sul sesso non sono aumentate di numero.
La discriminazione contro le minoranze etniche è ancora vista come il problema principale, dato che il 61% la considera frequente nel proprio paese (circa la stessa percentuale dell’anno scorso), ma ora è seguita da vicino dalla discriminazione basata sull’età (58%).
L’UE ha iniziato a sondare l’opinione pubblica sulle discriminazioni nel 2006, nel quadro di una campagna di sensibilizzazione ai diritti dei cittadini di fronte a questo fenomeno. L’ultimo sondaggio ha rilevato che solo un europeo su tre conosceva i propri diritti in questo settore.
Articolo tratto da: Commissione Europea