Con l’impegno formale di ridurre del 50% le emissioni dei gas serra entro il 2050, termina oggi, 9 luglio, il vertice di Hokkaido degli 8 Paesi più industrializzati. Clima, crescita globale, commercio, sicurezza energetica e materie prime: questi i capitoli più importanti del documento finale che è stato approvato nel summit. Nell’occasione, il Premier Silvio Berlusconi ha rilasciato qualche anticipazione sull’organizzazione del G8 2009 che si terrà in Italia, nell’isola de La Maddalena.
Dopo una notte di trattative serrate gli otto capi di Stato e di Governo dei Paesi più industrializzati del mondo – Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Federazione Russa, Canada, Australia, e Giappone – hanno varato un documento comune che fissa gli obiettivi di medio e lungo periodo sui temi della crescita globale, del commercio, della sicurezza energetica e delle materie prime. I lavori conclusivi hanno visto il coinvolgimento non solo delle potenze emergenti – Messico, Brasile, Cina, India, SudAfrica – ma anche dei circa 200 Paesi che partecipano in sede Onu alle discussioni sul clima.
L’occasione di dialogo è stato il vertice del 7, 8, 9 luglio nell’isola di Hokkaido, a nord del Giappone, in cui le 8 Superpotenze si sono confrontate sui problemi che investono il nostro Pianeta: l’emergenza ambientale, la crisi alimentare ed economica, la lotta al terrorismo, la diffusione del nucleare e gli aiuti ai Paesi meno sviluppati.
Ambiente e cambiamenti climatici. Uno degli esiti più importanti degli incontri di questi giorni, è stato senza dubbio l’accordo sui cambiamenti climatici in base al quale il G8 si impegna a “tagliare fino al 50% le emissioni di gas responsabili dell’effetto serra entro il 2050”. L’iniziativa, ambiziosa, è la conseguenza di quanto era stato messo nero su bianco nel vertice in Germania dell’anno scorso in cui i Grandi 8 promettevano di prendere “seriamente in considerazione” la possibilità di una riduzione di Co2 per frenare il riscaldamento globale del pianeta. Quest’anno, la decisione è stata presa chiamando in causa anche le economie emergenti affinchè facciano la loro parte e demandando la definizione del piano allo United Nations Framework Convention on Climate Change (Unfccc), la cornice negoziale dell’Onu sul clima che coinvolge 200 Paesi.
Nel documento si riconosce che uno sforzo di queste dimensioni per abbattere le emissioni “richiederà una più grande mobilitazione di risorse finanziarie sia nazionali che internazionali”.
Oltre alla risoluzione sui cambiamenti climatici, il documento messo a punto dal G8 tratta le seguenti tematiche:
Crescita globale. I leader del G8 “restano fiduciosi sulle prospettive di crescita dell’economia globale” ma esprimono “forte preoccupazione per gli alti prezzi delle materie prime, specialmente petrolio e alimentari, perché pongono una seria sfida ad una stabile crescita globale, hanno serie implicazioni per i paesi più vulnerabili e aumentano le pressioni inflazionistiche globali”. Anche le condizioni del mercato finanziario, per quanto migliorate nei mesi passati, generano ancora forti tensioni. In questo contesto, la globalizzazione rimane quindi “l’elemento chiave per la crescita globale e per delle economie forti e floride, sostenute da valori comuni di democrazia, libertà economica e istituzioni affidabili”.
Commercio e investimenti. Sul tema, i Paesi del G8 hanno concordato sulla necessità di “resistere, in ogni loro manifestazione, alle pressioni protezioniste” che frenano il commercio e gli investimenti. Il documento ricorda, in particolare, la necessità di “chiudere i negoziati del Doha round” dell’Organizzazione mondiale del commercio, tramite un accordo “ambizioso ed equilibrato”. Secondo le 8 Superpotenze, il commercio deve restare aperto: tutti i paesi “dovrebbero infatti adottare misure per sviluppare, mantenere e promuovere regimi che accolgano gli investimenti stranieri”.
Sicurezza energetica e materie prime. Nella dichiarazione sull’economia si conferma un’analisi preoccupata sulla situazione mondiale, anche se gli Otto Grandi rimangono fiduciosi su una ripresa nel lungo termine. Al centro dell’analisi c’è naturalmente il caro-petrolio. A dare il senso della gravità della situazione c’è un appello del G8 all’Opec affinchè in questa fase aumenti la produzione e la distribuzione del greggio: inoltre, “sul lato della fornitura le capacità di produzione e raffinazione dovrebbero essere aumentate nel breve periodo, e sforzi congiunti sono inoltre necessari per espandere gli investimenti nella estrazione e nella distribuzione nel medio periodo”, si legge nel documento approvati dagli Otto Grandi. “I Paesi produttori di petrolio – proseguono i leader dei paesi più industrializzati del pianeta – dovrebbero assicurare un clima per gli investimenti stabili e trasparenti che faciliti un innalzamento della capacità produttiva necessaria per soddisfare la crescente domanda globale”. “Sul lato della domanda – prosegue il testo – è importante fare ulteriori sforzi per migliorare l’efficienza energetica così come incrementare gli sforzi per seguire una diversificazione energetica”.
Nel documento, si prende inoltre atto che ‘‘molti Paesi hanno espresso il loro interesse nei confronti dell’energia nucleare intesa come uno strumento chiave per ridurre la dipendenza dai carburanti fossili e ridurre di conseguenza l’emissione di gas serrà’. Resta, tuttavia, saldo il fatto che ‘‘la non proliferazione e la sicurezza nucleare sono i principi per un uso pacifico dell’ energia nuclearè’. In questo scenario, oltre a ribadire la centralità dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, sarà inoltre varato un programma internazionale “nucleare sicuro”, su iniziativa del Giappone.
Il testo riconosce inoltre ‘‘il ruolo delle energie rinnovabili e della produzione e l’uso dei biocarburanti come alternativa a quelli fossilì’. E’ stato confermato anche ‘‘il sostegno al lavoro della Global Bioenergy Partnership, creata per attuare gli impegni assunti del G8 nell’ambito del Piano d’Azione di Gleneagles del 2005’’.
Sul fronte della deforestazione invece, il G8 rafforza il sostegno a tutte le iniziative che rientrano nell’ambito del programma REDD per i Paesi in via di sviluppo (Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation in Developing Countries), compresa la creazione di una rete di monitoraggio internazionale sullo stato delle foreste.
Infine, è stata riconosciuta l’importanza della biodiversità: il G8 ha infatti ribadito “il proprio impegno ad aumentare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi del Target 2010 sulla Biodiversita”.
Il G8 2009 è in Italia. “La formula del G8 non si tocca. La prossima riunione nell’isola de La Maddalena si terrà con le stesse modalità del passato”, queste le parole del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che, a margine dei lavori del G8, ha concesso ai giornalisti qualche anticipazione sul vertice che nel 2009 si terrà in Italia. A grandi linee, il programma dell’incontro, prevede che la prima giornata sia dedicata esclusivamente alle Otto Superpotenze, mentre tutto il secondo giorno sarà “aperto” al gruppo dei 5, ossia le potenze emergenti Cina, India, Messico, Sudafrica e Brasile. Alla mattina del terzo giorno di lavori invece parteciperanno anche i Paesi africani, mentre i leader del G8 si riuniranno nel pomeriggio per l’adozione della dichiarazione conclusiva.
Articolo tratto da: Ministero degli Affari Esteri