Tizio avendo intenzione di intraprendere le servizio di un’attività di somministrazione di alimenti e bevande, chiede l’iscrizione all’apposito registro della camera di commercio utilizzando il modulo di domanda predisposto dalla locale camera di commercio.
In epoca successiva all’ottenimento dell’iscrizione e all’inizio dell’attività Tizio viene però rinviato a giudizio per il resto di cui agli art 48 e 479 co per aver dichiarato falsamente, nella parte della domanda relativa al possesso dei requisiti morali e professionali, di non aver mai riportato condanne per i reati in materia di stupefacenti.
Tizio si reca dunque da un legale per un consulto e dopo aver rappresentato alquanto sopra, precisa di non aver compreso, al momento della redazione della dichiarazione sostitutiva di certificazione in questione, che i requisiti morali e professionali richiesti consistessero nel non aver riportato condanne per i reati in materia di stupefacenti, in quanto il modulo conteneva esclusivamente il richiamo ad alcuni articoli di legge speciale, senza riportarne il testo ne favorire alcuna spiegazione al riguardo.
Assunte le vesti del legale di tizio rediga il candidato un motivato parere illustrando le questioni sottese alla fattispecie in esame e le linee di difesa del proprio assistito.
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