
Valore degli ultimi pubblicati dall’Istat (FOI, NIC e IPCA) con le relative percentuali di scostamento rispetto al mese precedente ed all’anno precedente.
Ultimo indice ISTAT FOI - Agosto 2025
Indici ISTAT relativi al mese di Agosto 2025 | |||
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Indici | Variazioni % | ||
Agosto 2025 | Agosto 2025 - Luglio 2025 | Agosto 2025 - Agosto 2024 | |
NIC Indice nazionale intera collettività | 123,3 | + 0,1 % | + 1,6 % |
IPCA Indice armonizzato | 123,6 | - 0,2 % | + 1,6 % |
FOI Indice famiglie operai impiegati (senza tabacchi) | 121,8 | = 0,0 % | + 1,4 % |
Le variazioni congiunturali e tendenziali di gennaio 2016 per gli indici NIC e FOI, con l’aggiornamento della base di riferimento all’anno 2015 (base precedente 2010=100), sono calcolate utilizzando il coefficiente di raccordo (si veda la Nota metodologica alla fine del comunicato) mentre quelle dell’indice IPCA (base precedente 2005=100) sono state calcolate utilizzando indici slittati nella nuova base di riferimento. |
Nel mese di agosto 2025, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’1,6% su base annua (da +1,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare.
La decelerazione del tasso d’inflazione si deve principalmente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +17,1% a +12,9%) e non regolamentati (da -5,2% a -6,3%) e, in misura minore, a quella dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,5% a +0,2%) e dei Beni alimentari lavorati (da +2,8% a +2,7%). In accelerazione, invece, i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +5,1% a +5,6%), quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,7% a +3,0%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,3% a +3,5%).
Nel mese di agosto l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera leggermente (da +2,0% a +2,1%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +2,2% a +2,3%).
La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si attenua (da +0,8% a +0,6%), mentre quella dei servizi si amplia (da +2,6% a +2,7%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni, dunque, aumenta portandosi a +2,1 punti percentuali (da +1,8 del mese precedente).
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano una dinamica in accelerazione (da +3,2% a +3,4%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto mantengono lo stesso ritmo di crescita tendenziale (+2,3%).
La variazione congiunturale dell’indice generale (+0,1%) riflette l’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,1%), degli Alimentari lavorati (+0,5%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,4%); scendono invece i prezzi degli Energetici non regolamentati (-2,1%) e regolamentati (-0,3%).
L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,7% per l’indice generale e a +2,1% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ad agosto 2025 registra una variazione pari a -0,2% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e a +1,6% su base annua (in rallentamento da +1,7% del mese precedente); la stima preliminare era +1,7%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale nulla e una tendenziale del +1,4%.
(fonte Istat)
A partire dai dati di gennaio 2016, la base di riferimento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) e dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) è il 2015 (la precedente era il 2010 per NIC e FOI, 2005 per IPCA).
Il coefficiente di raccordo da base 2010 a base 2015 è 1,071 e da base 1995 a base 2010 è pari a 1,373.
Indice Istat FOI
l’indice FOI si riferisce ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente (extragricolo).
Tale indice è usato per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato. l’indice foi si pubblica sulla gazzetta ufficiale ai sensi dell’art. 81 della legge 27 luglio 1978, n. 392. l’indice foi è utilizzato nei calcolatori di:
Indice Istat NIC
Indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC)
l’indice NIC misura l’inflazione a livello dell’intero sistema economico. Il NIC rappresenta, per gli organi di governo, il parametro di riferimento per la realizzazione delle politiche economiche, ad esempio, per indicare nel documento di programmazione economica e finanziaria (dpef) il tasso d’inflazione programmata, cui sono collegati i rinnovi dei contratti collettivi di lavoro.
Indice Istat IPCA
L’IPCA è stato sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo, infatti viene assunto come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei paesi membri dell’unione europea, ai fini dell’accesso e della permanenza nell’unione monetaria.
Diversamente dagli indici nazionali NIC e FOI, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi e promozioni). Ciò può determinare in alcuni mesi dell’anno (e gennaio è uno di questi) andamenti congiunturali significativamente diversi da quelli degli indici nazionali. l’IPCA viene mensilmente inviato, secondo un calendario prefissato, ad Eurostat, che lo diffonde contestualmente a quelli degli altri Paesi della Ue.