Cassazione civile, sez. V tributaria, 8 novembre 2008, n. 26681
Il combinato disposto degli articoli 2 e 3 lettera c del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446 vuole soggette ad IRAP anche le persone fisiche esercenti attività professionali.
Presupposto dell’imposta (a norma dell’art. 2) è l’esercizio abituale di una attività autonomamente organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi.
L’IRAP dunque non si qualifica quale imposta sul reddito, il cui ammontare – anche se elevato – non rileva di per sé ai fini impositivi di cui si tratta, bensì come imposta di carattere reale, volta a colpire il valore aggiunto prodotto dall’attività autonomamente organizzata.
Alla luce di quanto stabilito nella sentenza della Corte Costituzionale n. 156/2001 la Cassazione ribadisce come, se l’elemento organizzativo è connaturato alla nozione stessa di impresa, altrettanto non può dirsi per quanto riguarda l’attività di lavoro autonomo.
L’attività di lavoro autonomo integra il presupposto impositivo dell’IRAP soltanto ove si svolga per mezzo di una attività autonomamente organizzata di capitali o lavoro altrui.
Detto requisito organizzativo «sussiste quando il contribuente, che sia responsabile dell’organizzazione … eserciti l’attività di lavoro autonomo con l’impiego di beni strumentali, eccedenti il minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività autoorganizzata per il solo lavoro personale, o si avvalga, in modo non occasionale, del lavoro altrui».
Ne deriva che, per quanto riguarda le attività professionali svolte in assenza di elementi di organizzazione così come sopra definiti – il cui accertamento costituisce questione di mero fatto – risulterà mancante il presupposto stesso dell’imposta regionale sulle attività produttive richiesto dall’art. 2 del decreto legislativo.
Costituisce in ogni caso onere del contribuente che chieda, come nel caso di specie, il rimborso dell’imposta asseritamente non dovuta dare la prova dell’assenza delle predette condizioni (Cfr. Cass. trib. n. 3677/2007).
Cassazione civile, sez. V tributaria, 8 novembre 2008, n. 26681