Il supermercato non deve chiedere copia del verbale di invalidità per la consegna gratuita della spesa a domicilio. È sufficiente che la persona invalida o disabile, al momento della prima richiesta del servizio, esibisca un qualsiasi documento che attesti il suo stato. Lo ha stabilito il Garante privacy affrontando il caso di una cliente che si era vista rifiutare da un punto vendita di una nota catena di supermercati il servizio riservato agli acquirenti invalidi o disabili.
Il Garante ha ritenuto il trattamento dei dati sproporzionato rispetto alle finalità perseguite e ha vietato alla società di raccogliere copie di verbali che accertino lo stato di invalidità, l’handicap o la disabilità, dei clienti.
Per poter beneficiare del servizio, ai clienti basterà dunque esibire una sola volta un documento che attesti il loro stato (ad esempio, la tessera di esenzione dal ticket sanitario, la tessera di invalidità civile, la tessera per il trasporto pubblico gratuito) e fornire il consenso scritto al trattamento dei propri dati personali sulla base di un’informativa, che la società dovrà comunque riformulare per renderla più conforme alle norme sulla privacy.
Articolo tratto da: Garante per la Protezione dei dati personali