Rapporto sui mutui ipotecari 2023: nuova pubblicazione dell’Osservatorio del mercato immobiliare
L’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il resoconto statistico a periodicità annuale sui mutui ipotecari.
Il Rapporto sui mutui ipotecari si inserisce nel nuovo quadro normativo delineato dal D.lgs. n. 72/2016 che, tra l’altro, introduce nel Testo Unico Bancario (D.lgs. 1° settembre 1993, n. 385) il Capo I bis e in questo l’articolo 120-sexiesdecies rubricato Osservatorio del mercato immobiliare secondo cui: “L’Osservatorio del mercato immobiliare istituito presso l’Agenzia delle entrate assicura il controllo statistico sul mercato immobiliare residenziale ed effettua le opportune comunicazioni ai fini dei controlli di vigilanza macro-prudenziale”.
Nel Rapporto sono dettagliate le statistiche sui mutui ipotecari (n. immobili ipotecati, capitale erogato, tasso di interesse applicato alla prima rata), mediante una classificazione per tipo di atto e per aree geografiche.
Inoltre sono rese disponibili statistiche sulla destinazione del finanziamento erogato, in modo da comprendere, in particolare, quanta parte del capitale di debito “estratto” dal patrimonio immobiliare ipotecato torna sul mercato immobiliare e quanto va a finanziare il resto dell’economia, con ulteriori aggregazioni per tener conto di situazioni miste. Tale analisi è svolta anche per aree territoriali (Nord, Centro e Sud) e per alcune grandi città.
Sintesi dei dati dei mutui su base nazionale
Il capitale di debito “estratto” dal patrimonio immobiliare nel 2022 si attesta a un valore prossimo a 102 miliardi di euro, pari al 5,3% del PIL italiano. L’ammontare di questo capitale che finanzia con certezza il mercato immobiliare (tipicamente l’acquisto dell’abitazione finanziato con mutuo ipotecario acceso ponendo a garanzia la stessa abitazione acquistata) è pari a circa 48 miliardi di euro. Circa 36 miliardi di euro sono invece destinati a finanziare altre attività economiche: in questo caso il valore potenziale del patrimonio immobiliare si trasforma in un valore che rientra nel circuito economico attivo. Il residuo, circa 18 miliardi di euro, ha una destinazione mista.
Sono stati sottoscritti e registrati nel 2022 circa 443 mila atti di ipoteca, per un totale di 975.937 unità immobiliari ipotecate (-4,0% rispetto al 2021) e 101,6 miliardi di capitale di debito finanziato (+0,2% rispetto al 2021) a fronte della garanzia ipotecaria.
In larga parte, il 68% delle unità immobiliari ipotecate, si tratta di atti “residenziali”, in cui gli immobili sono abitazioni e pertinenze, nei quali il capitale finanziato nel 2022, al netto di surroghe, ammonta a quasi 50 miliardi di euro, il 49% circa del totale. La restante parte, 52 miliardi di euro, riguarda atti che iscrivono ipoteca, a garanzia del finanziamento, su immobili di altre tipologie diverse dal residenziale (Terziario- commerciale, Produttivo, ecc.).
Dalle analisi eseguite sui dati dei mutui per area geografica è emersa una concentrazione elevata al Nord sia in termini di immobili ipotecati, pari il 60% del totale nazionale, sia in termini di capitale finanziato, il 57% del totale. In tutte le aree il numero di immobili ipotecati è in flessione, mentre il capitale di debito aumenta, nel 2022 rispetto al 2021, al Nord (+11%) e al Sud (+5%) e diminuisce al Centro (-13%).
Il Nord e il Sud sono anche le aree geografiche dove è più elevata la crescita, rispettivamente +28% e +33% rispetto al 2021, del capitale di debito garantito con il valore degli immobili non reimmesso nel mercato immobiliare ma destinato a finanziare altre attività economiche. Al Centro, di contro, il capitale con questa destinazione diminuisce del 25% circa.
Scarica il rapporto completo sui mutui ipotecari 2023
Articolo tratto da: Agenzia delle Entrate