Dal 1° settembre 2020 non si pagherà più il superticket sanitario ovvero la quota aggiuntiva di 10 euro sul ticket per le visite mediche specialistiche e per gli esami clinici.
Il cosiddetto superticket è stato abolito dalla legge di stabilità 2020 a decorrere dal 1° settembre 2020. Segnatamente l’articolo 1, comma 446 dispone: Nelle more della revisione del sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico degli assistiti al fine di promuovere maggiore equità nell’accesso alle cure, di cui all’articolo 1, comma 516, lettera a), della legge 30 dicembre 2018, n. 145, a decorrere dal 1° settembre 2020, la quota di partecipazione al costo per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale per gli assistiti non esentati, di cui all’articolo 1, comma 796, lettera p), primo periodo, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è abolita. A decorrere dalla stessa data cessano le misure alternative adottate dalle regioni ai sensi della lettera p-bis) del medesimo comma 796.
Cosa è superticket sanitario
Il cosiddetto superticket sanitario era un'aggiunta al ticket dell’importo di 10 euro (definiti a livello forfettario) da applicarsi su ogni ricetta per le prestazioni ambulatoriali (visite ed esami specialistici). Ogni regione poi ha avuto la facoltà di applicarlo in modo differente. Alcune regioni, come Abruzzo, Lazio, Liguria, Puglia, avevano applicato direttamente i 10 euro sulla ricetta. In Toscana il superticket era invece proporzionale al reddito e poteva arrivare fino a 30 euro per ricetta in caso di redditi superiori a 100 mila euro. In altre regioni ancora come Lombardia e Piemonte era proporzionale al valore della ricetta. L’importo massimo era 15 euro.