Cosa è la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie
La Carta europea delle lingue regionali o minoritarie è la convenzione europea per la protezione e la promozione delle lingue utilizzate dalle minoranze tradizionali. Insieme alla Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali, costituisce l’impegno del Consiglio d’Europa per la protezione delle minoranze nazionali.
Le lingue regionali o minoritarie fanno parte del patrimonio culturale europeo e la loro protezione e promozione contribuiscono alla costruzione di un’Europa basata sulla democrazia e sulla diversità culturale.
La Carta, elaborata sulla base di un testo presentato dalla Conferenza permanente dei poteri locali e regionali d’Europa, è stata adottata come convenzione il 25 giugno 1992 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ed è stata aperta alla firma a Strasburgo il 5 novembre 1992. È entrata in vigore il 1° marzo 1998. Nel 2022 ricorre quindi il trentennale della firma della Carta.
Cosa prevede la carta europea delle lingue regionali o minoritarie
Tale trattato prevede la protezione e la promozione delle lingue storiche regionali e di minoranza. La sua elaborazione è dovuta, da un lato, alla conservazione ed allo sviluppo delle tradizioni e del patrimonio culturale europeo, d’altra parte, al rispetto del diritto imprescrittibile e universalmente riconosciuto di usare una lingua regionale o di una minoranza nella vita privata e pubblica.
Innanzitutto, essa indica degli obiettivi e dei principi che le Parti si impegnano a applicare a tutte le lingue regionali o di minoranza esistenti sul loro territorio: rispetto dell’aria geografica di ognuna di queste lingue, necessità di promozione, facilità ed/o incoraggiamento del loro uso scritto ed orale nella vita pubblica e privata (attraverso adeguati mezzi di insegnamento e di studio, attraverso scambi transnazionali per quelle lingue che sono praticate in forme ientiche o similari in altri Stati).
In seguito, la Carta indica una serie di misure che devono essere prese per agevolare l’uso delle lingue regionali o di minoranza nella vita pubblica. Tali misure coprono i seguenti campi: l’insegnamento, la giustizia, le autorità amministrative ed i servizi pubblici, i media, le attività e le strutture culturali, la vita economica e sociali e gli scambi transfrontalieri.
Ogni Parte si impegna ad applicare al meno 35 paragrafi o sottoparagrafi scelti tra queste misure. Ancora, ogni Parte deve specificare nel suo strumento di ratifica a quale lingua regionale o di minoranza parlata in tutto o in una parte del suo territorio si applicano le disposizioni scelte.
L’applicazione della Carta è controllata da u Comitato di esperti che è incaricato di esaminare i rapporti periodici presentati dalle Parti.
L’attuazione della Carta è monitorata da un comitato di esperti indipendenti.
Oggi la convenzione europea delle lingue regionali o minoritarie conta 25 Stati contraenti e si applica a circa 80 lingue regionali e minoritarie, promuovendo il loro utilizzo attivo in ambito di istruzione, giustizia, amministrazione, media, cultura, economia e vita sociale, come anche una cooperazione transfrontaliera.
L’Ufficio del Comitato di esperti della Carta in occasione del trentesimo anniversario della Carta ha emesso una dichiarazione che sottolinea l’impatto positivo sulle persone che parlano lingue minoritarie in Europa. A seguito della ricezione da parte degli Stati contraenti di raccomandazioni su come proteggere al meglio queste lingue, le autorità pertinenti e le persone che parlano tali lingue hanno potuto esprimere le proprie preoccupazioni e aspettative durante il processo di monitoraggio.
Di conseguenza, alcune lingue che solo qualche anno fa erano a rischio di estinzione sono state rivitalizzate con successo. Ora sono parte integrante della vita delle comunità locali e del tessuto culturale, economico e sociale dei territori in cui sono parlate.
Altre lingue hanno riscontrato una maggiore protezione nel tempo attraverso l’accettazione di più disposizioni, ma anche attraverso l’adozione di norme più ambiziose a livello nazionale”, ha sottolineato l’Ufficio, notando inoltre importanti miglioramenti nel funzionamento del meccanismo di monitoraggio.