Cassazione civile, sez. VI, 17 luglio 2013, n. 17460
«In tema di responsabilità da sinistri derivanti dalla circolazione stradale, l’apprezzamento del giudice del merito in ordine alla ricostruzione delle modalità di un incidente e al comportamento delle persone alla guida dei veicoli in esso coinvolti si concreta in un giudizio di mero fatto che resta insindacabile in sede di legittimità, quando sia adeguatamente motivato e immune da vizi logici e da errori giuridici (Cass. 2/03/2004, n.4186; Cass. 25/02/2004, n.3803; Cass.30/01/2004, n.1758; Cass. 05/04/2003, n. 5375).
Nella fattispecie la sentenza impugnata, fondandosi sia sul rapporto dei vigili urbani, che sulla deposizione del vigile M. ha rilevato l’esistenza di una traccia di frenata di ben m. 15,08, ed utilizzando le nozioni di comune esperienza, a cui il giudice ben può riportarsi, ha ritenuto che la velocità del ciclomotore fosse piuttosto elevata con una condotta non prudenziale ed adeguata alle condizioni di circolazione e che tale velocità aveva influito sull’eziologia dello scontro e sulle conseguenze».
Cassazione civile, sez. VI, 17 luglio 2013, n. 17460