Via libera del Fisco alla deducibilità piena degli acquisti di servizi alberghieri e di ristorazione e alla semplificazione delle fattane per le società che organizzano congressi. Con la risoluzione n. 4/E del 31 maggio, l’Agenzia delle Entrate chiarisce quale sia il emetto trattamento fiscale ai fini delle imposte dirette e dell’Iva, delle spese per le prestazioni di vitto e alloggio sostenute dagli operatori congressuali.
In particolare, il documento di prassi precisa che le aziende del settore congressuale sfuggono al tetto di deducibilità del 75 per cento generalmente previsto per questo tipo di servizi. dal momento che la loro rivendita è parte integrante dell’attività d’impresa.
In seconda battuta la risoluzione puntualizza che gli organizzatori di meeting ed eventi possono emettere fattura indicando soltanto al corrispettivo globale da assoggettare a Iva con aliquota del 20 per cento e non invece il dettaglio dei costi dei servizi alberghieri e di ristorazione offerti al committente.
Un’agevolazione valida però a patto che la fatturazione dettagliata sia incompatibile con le specifiche modalità di organizzazione del congresso, per esempio se l’attività è affidata a una società attraverso un contratto di appalto e fissando un corrispettivo su base forfetaria.
In questo caso sarà il committente a dover acquisire una documentazione più precisa delle spese relative ai singoli servizi offerti dall’organizzatore, in modo da poter dedurre i relativi costi dal proprio reddito.
Articolo tratto da: Agenzia delle Entrate