Brillanti, bracciali, collane, anelli e altri oggetti di gioielleria a poco prezzo, d’importazione prevalentemente cinese, dal prossimo dicembre verranno banditi da banchetti e mercatini a causa della presenza di questa sostanza cancerogena. Una misura che interessa, in particolare, la salute dei bambini
Stop alla gioielleria low cost. L’Unione Europea vieterà dal prossimo dicembre l’uso del cadmio in questa tipologia di articoli (a esclusione dei monili antichi, in cui i quantitativi di questa sostanza tossica sono molto bassi), in tutte le plastiche e nelle bacchette per brasatura.
L’allarme è scattato dopo il riscontro di livelli elevati di questo materiale in molti prodotti di bigiotteria a basso prezzo da importazione: livelli tali da mettere in pericolo la salute dei consumatori, inclusi i bambini. L’esposizione al cadmio, infatti, oltre che per via respiratoria può avvenire attraverso la cute e per contatto con la lingua ed è una seria minaccia per la salute umana. Così l’Ue ha deciso di intervenire.
Una sostanza cancerogena. Il cadmio è un metallo tossico e cancerogeno che nel passato veniva utilizzato come colorante o stabilizzante in alcuni articoli di plastica. Già nel 1992 il suo uso fu vietato in diversi prodotti di plastica, a eccezione di alcuni tipi di pvc rigido. In seguito, nel 2004, sono state imposte sua ulteriori restrizioni nelle batterie e nell’elettronica. Oggi, in Europa, ne è stata riscontrata la presenza in alcuni tipi di bigiotteria d’importazione e questo ha aperto la strada al nuovo divieto, che sarà inserito come modifica nel Reach (regolamento CE n.1907/2006 concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche).
Divieto anche per plastiche e materiali da brasatura. Il cadmio è presente anche nelle bacchette per brasatura, utilizzate per unire materiali dissimili. I fumi liberati durante la brasatura, infatti, sono molto pericolosi se inalati: l’uso di questi materiali sarà, quindi, vietato a eccezione di utilizzi professionali molto specifici. Il divieto vale anche per tutte le plastiche, ma la nuova legislazione consentirà di riutilizzare il pvc recuperato che contiene minime quantità di cadmio in un numero limitato di prodotti da costruzione, senza pericoli per il pubblico o per l’ambiente.
Lotta ai metalli pericolosi. E proprio di riciclaggio e di un uso più efficiente delle risorse si è parlato nei giorni scorsi in Europa. Da due relazioni presentate in occasione della Green Week europea, dalla Commissione e dal programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, è emerso che solo 18 metalli sono attualmente riciclati oltre il 50%, ma per la maggioranza dei metalli questo tasso non raggiunge nemmeno l’1%. E che, continuando ad utilizzare risorse secondo gli standard attuali, da oggi al 2050 il loro consumo triplicherebbe, ragione per cui sarebbe auspicabile “dissociare” il tasso di crescita dal tasso di uso delle risorse.
Articolo tratto da: INAIL